
E io modestamente nacqui.
Sì, sono golosa e penso di proprio di esserlo sempre stata.
Avevo 9 anni e mi piaceva andare al mercato. Mi conoscevano tutti e io sapevo tutto di Renzo il fruttivendolo, delle sue vicende con i suoi 5 figli e di Peppe il pizzicagnolo che si alzava sempre presto alla mattina perché russava troppo. Ero la loro “cocca” e per me c’era sempre un panino all’olio, un pezzo di formaggio della montagna. Mi regalavano sempre il Billy Billy, un succo di arancia che davvero non mi è mai piaciuto però non l’ho mai detto perché a loro piaceva prendersi cura di questa bambina che assaggiava tutto, anche con gli occhi.
Oggi è ancora così, senza il Billy Billy per fortuna. I sapori vengono in mente uno accanto all’altro come un treno che ad ogni fermata ha sempre un vagone in più.
Mortadella. Si può dire tutto però è ovvio, è un fatto conclamato che è buona, che non puoi stare nella stessa stanza con un etto di Bologna tagliata da poco. Lei lo sa, è così, tu lo sai e cedi. Perché resistere?
Pistacchi. Un po’ come in una caccia al tesoro sono le piccole sorprese che non ti aspetti. Sono quelle cose che è meglio starci lontano, perché sanno come prenderti e rapirti. Non li compro mai proprio per questo, però signori miei come dire di no ad un pesto di pistacchi? Io non lo so, so solo che è dolce e saporito insieme.
Stracciatella, di bufala. Si diceva dolce e saporito. Ecco, allora penso a qualcosa lì vicino, con lo stesso carattere ma più fresca
Piadina. Ruffiana e scansonata, lei c’è sempre quando le cose si fanno importanti. Ci pensa lei, accoglie e fa stare bene tutto come solo in Romagna sanno fare.
L’equazione è compiuta, in quattro fermate ho scoperto la ricetta della felicità, golosa.
Per fare le piadine ho utilizzato:
- 500 g di farina. Io ho usato il tipo 1 bio del Molino Agostini
- 150 ml di latte
- 150 ml di acqua
- 80 g di strutto
- 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
- 10 g di sale
Ho preparato una fontana con la farina, il sale ed il bicarbonato. Al centro ho distribuito lo strutto in pezzi e ho iniziato ad impastare versando a mano a mano acqua e latte fino a completo assorbimento. Ho lasciato poi riposare l’impasto per 30 minuti a temperatura ambiente coperto da un canovaccio.
Ho ricavato 6 palline dall’impasto, le ho stese e poi cotte su una teglia antiaderente e ben calda per alcuni minuti da entrambi i lati, facendo dei fori con la forchetta.
Sono durate giusto il tempo di portarle in tavola con il pesto di pistacchi, la mortadella di Bologna IGP, della stracciatella di Bufala.
WOW che gioia!
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